Anche quest’anno sarò obbligatorio indossare la mascherina a scuola, ma sono comunque previste delle eccezioni di cui è bene tenere conto.
L’anno scolastico è ormai cominciato per la maggior parte degli studenti italiani, che quindi hanno già fatto ritorno in classe con la mascherina sul volto. Indossare questo dispositivo di protezione, infatti, è obbligatorio, dal momento che le aule scolastiche sono degli ambienti chiusi: quindi tutti i bambini a partire dai 6 anni sono tenuti a usare la mascherina. Per fortuna, però, sono previste delle eccezioni. Per esempio se in classe sono tutti vaccinati, quando si è al banco la mascherina può essere tolta. Non c’è obbligo di mascherina, invece, per i bambini con meno di 6 anni e per coloro che hanno disabilità o patologie che non sono compatibili con l’utilizzo del dispositivo di protezione. Niente mascherina nemmeno nel corso delle attività sportive, a condizione che venga rispettata una distanza di almeno due metri.
Le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico
Le indicazioni da seguire per questo anno scolastico, a meno di ulteriori novità, sono state fornite dal Comitato Tecnico Scientifico con il decreto n. 111 del 6 agosto e poi dal Piano del Miur. Quindi è stato redatto il documento dell’Istituto Superiore di Sanità, che le Regioni hanno condiviso, in cui sono state segnalate le indicazioni strategiche. Il Piano Scuola, per altro, specifica quali mascherine possono essere indossate e quali non vanno bene.
Mascherine a scuola, quali possono essere indossate?
In particolare sono ammesse sia le mascherine di comunità che quelle chirurgiche, ma ci sono delle eccezioni. Le mascherine EN 14693 infatti, sono obbligatorie nei contesti in cui il distanziamento di 1 metro e 50 centimetri non può essere rispettato. Le stesse norme devono essere seguite anche dal personale della scuola: ovviamente anche gli insegnanti e i collaboratori scolastici sono tenuti a indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie adeguato. Alla mascherina si può rinunciare solo a una condizione, e cioè quando il personale della scuola e le classi sono vaccinati. Questa è la ragione per la quale il governo ha imposto anche ai docenti l’obbligo del green pass. A dir la verità questa misura ha innescato varie polemiche, anche se evidentemente il suo obiettivo è quello di contrastare la diffusione del coronavirus e accrescere il numero di persone vaccinate tra il personale scolastico.
Come ci si deve comportare in mensa
Un contesto senza dubbio a rischio è quello della mensa, visto che si tratta di un ambiente in cui si è seduti vicini e che favorisce la diffusione di droplets. In base a ciò che è stato indicato dal verbale del Comitato Tecnico Scientifico, nel corso della somministrazione dei pasti gli operatori sono tenuti a indossare la mascherina: in virtù di tale accorgimento non c’è bisogno di ricorrere a piatti usa e getta. Non ci si può dimenticare, in ogni caso, delle consuete raccomandazioni, non solo per quel che concerne la necessità di assicurare una costante igienizzazione, ma anche in riferimento al distanziamento sociale. È importante, inoltre, limitare l’affollamento dei locali quando se ne ha la possibilità, ed è per questo motivo che almeno in mensa è meglio prevedere dei turni per far mangiare gli studenti.
Le prospettive per il futuro
Tali normative sono state stabilite prima dell’inizio dell’anno scolastico. Nel corso delle prossime settimane ci sarà la prova dei fatti, con valutazioni più dettagliate che, per altro, potrebbero variare da una regione all’altra. Di certo anche i bambini sono chiamati a far la loro parte per rendere la scuola un ambiente sicuro e protetto, fino a che la pandemia durerà.