Ti piacerebbe sapere come diventare notaio? Sappi che si tratta di un lavoro che, seppur interessante e redditizio, richiede molti sacrifici e impegno in termini sia di studio che di tempo.
Prima di diventare notaio, infatti, è necessario seguire un percorso lungo e faticoso: pertanto è bene conoscere sin da subito quali sono gli step necessari per intraprendere questa professione.
Come diventare notaio: cosa studiare
La prima cosa da fare se vuoi diventare notaio è quella di conseguire una laurea (magistrale o specialistica) in giurisprudenza presso un’Università italiana oppure straniera con titolo equivalente riconosciuto.
Durante il corso di studi, le materie su cui focalizzare in particolare la tua attenzione sono il diritto civile, il diritto commerciale, il diritto societario, il diritto immobiliare ed il diritto di famiglia.
Una volta conseguita la laurea, dovrai svolgere un praticantato della durata di almeno 18 mesi presso lo studio di un notaio, ed iscriverti al registro dei praticanti presso il Consiglio Notarile locale. Ogni due mesi dovrai presentare il certificato firmato dal notaio che attesta l’effettivo svolgimento della pratica.
Il periodo di pratica è ridotto ad 8 mesi se si possiede già il titolo di avvocato o di funzionari dell’ordine giudiziario.
I requisiti per partecipare al concorso
Il notaio è un pubblico ufficiale dello Stato e, pertanto, se vuoi esercitare questa professione dovrai superare un concorso pubblico bandito dal Ministero della Giustizia.
Poiché il numero dei notai sul territorio italiano è fisso, e la relativa tabella viene aggiornata ogni 3 anni, il concorso può essere bandito anche a distanza di molti anni dall’ultimo, a seconda delle esigenze di copertura.
Possono partecipare al concorso tutti coloro che hanno ultimato la pratica entro i 45 giorni successivi alla pubblicazione del bando. Per partecipare, oltre alla conclusione del periodo di pratica obbligatorio, è anche necessario non aver superato i 50 anni di età.
Il concorso per diventare notaio
Il concorso per diventare notaio si articola in due prove: una scritta ed una orale, che si tengono entrambe a Roma.
La prova scritta si suddivide in 3 giorni e si compone di tre prove teorico-pratiche. Nello specifico, dovrai redigere rispettivamente un atto di ultima volontà (testamento o legato) e due atti tra vivi, uno di diritto civile e uno di diritto commerciale.
Generalmente i risultati delle prove scritte vengono corretti e resi noti sei mesi dopo le prove. Coloro che riescono a superare l’esame scritto devono sostenere anche un esame orale, dove la commissione esaminatrice valuterà la loro conoscenza teorica e pratica delle seguenti materie: diritto civile, diritto commerciale, volontaria giurisdizione, disposizioni sull’ordinamento del Notariato e degli archivi notarile, elementi di diritto tributario sulle imposte indirette.
Avrai a disposizione sino a 3 tentativi di consegna, esauriti i quali si perde per sempre la possibilità di partecipare al concorso.
Una volta superato l’esame orale, il Ministero della Giustizia stabilisce la graduatoria nazionale in base al punteggio conseguito. I vincitori potranno scegliere la sede tra quelle disponibili dove svolgere la professione nell’ordine di chiamata in graduatoria. L’assegnazione della sede e la nomina a notaio avvengono con decreto dello stesso Ministero, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Entro tre mesi dalla data di pubblicazione della graduatoria, il notaio dovrà avviare il proprio studio notarile per cominciare l’attività nella sede assegnatagli e, una volta giurato presso il Tribunale locale, iscriversi al ruolo del distretto notarile di appartenenza.
Qual è il compito di un notaio?
Secondo il sito notariato.it, il notaio è un pubblico ufficiale al quale lo Stato affida il potere di attribuire pubblica fede, cioè dare valore di prova legale, agli atti che stipula. Perciò tutti devono presumere vero ciò che è da lui attestato, salvo che sia accertato il reato di falso.
L’atto pubblico (ad esempio un rogito notarile che regola la compravendita di un immobile) fa prova:
- della provenienza del documento dal pubblico ufficiale che lo ha formato,
- delle dichiarazioni delle parti in esso riportate,
- degli altri fatti che il pubblico ufficiale afferma essere accaduti in sua presenza o anche essere stati da lui compiuti.
Per questo il notaio deve accertare personalmente qual è la volontà delle persone che a lui si rivolgono e lo scopo da raggiungere, al fine di preparare l’atto, conforme alla legge, più idoneo ed economico. A tal fine è imprescindibile l’attività di consulenza del notaio prima della stipula dell’atto.